Il trionfo dell’Italia di Bearzot compie trent’anni

11. Luglio 2012

11 luglio 1982 una notte che è e sarà per sempre nella storia di tutti gli italiani ma anche di tutti i tifosi di calcio –ad eccezione per quelli tedeschi-, il triplice fischio finale dell’arbitro brasiliano Arnaldo Coelho e l’esultanza di Nando Martellini che ripete tre volte: Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!  Emozioni che riviste fanno venire ancora la pelle d’oca e fanno ripensare a quei momenti in cui i milioni di tifosi italiani si sono uniti a festeggiare nelle piazze  di tutto il mondo dopo ben 44 anni di attesa dall’ultimo mondiale vinto a Parigi nel 38.

Eppure la nazionale veniva da un momento durissimo, quello dello scandalo calcio scommesse in cui furono coinvolti anche parecchi giocatori azzurri, poi risultati decisivi nella vittoria finale. Gli uomini di Bearzot non partono bene nell’avventura mondiale, infatti collezionano tre pareggi di fila: contro la Polonia finisce 0-0, col  Perù e col Camerun invece 1-1, gli azzurri riescono a qualificarsi a stento alla fase successiva nel gruppo C dove incontrano Argentina  e Brasile, al primo confronto tocca all’Argentina di un 21 enne Maradona che venne letteralmente braccato dalla marcatura a uomo di Gentile rimasta alla storia per non aver fatto praticamente giocare el pibe de oro in quell’incontro terminato poi per 2-1 con gol di Tardelli e Cabrini e rete albiceleste di Passarella; nella gara successiva tocca al Brasile del grande Socrates al quale sarebbe bastato un pareggio per passare in semifinale, ma gli uomini di Bearzot con un Paolo Rossi in forma strepitosa e autore di una tripletta riescono a battere i verde oro per 3-2 grazie anche a un Dino Zoff mostruoso nel finale che chiude ogni spiraglio della sua porta lasciando in lacrime i carioca, Pelè compreso. In semifinale c’è la Polonia, battuta questa volta 2-0 grazie ad una doppietta del solito Rossi che ormai viene chiamato da tutti  Pablito e diventa il vero simbolo di questo mondiale; nell’altra sfida la Germania vince con la Francia ai rigori e si guadagna il biglietto per Madrid.

Al Santiago Bernabeu ci sono 90.000 spettatori tra cui anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini seduto accanto al re spagnolo Juan Carlos, la partita è emozionante e subito nel primo tempo gli azzurri hanno l’occasione di passare in vantaggio grazie a un calcio di rigore sbagliato poi da Cabrini, ma è solo questione di tempo, il tempo che Pablito infila Schumacher per l’1-0 consacrandosi capocannoniere del Mundial, al 23’l’Italia confeziona una stupenda azione iniziata dallo stesso Rossi, ricamata da Scirea e Conti fino ad arrivare all’assist di Bergomi per Tardelli che da fuori area infila il 2-0 per abbandonarsi nella più famosa esultanza; ma non è finita, c’è il tempo per il 3-0 di Altobelli e per la frase di Pertini – non ci prendono più- , la Germania riesce anche a segnare il gol della bandiera con Breitner all’83’ ma non c’è più tempo, esplodono di gioia i tifosi italiani, il vecio Bearzot viene portato in trionfo per quello che è stato fino a quel momento il trionfo più bello e più emozionante della storia del nostro calcio

 

Gabriel De La Cruz